E io sto con Dan Brown...


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ThrillerMagazine
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MessaggioInviato: Mer 19 Gen, 2005 8:15 pm    Oggetto: E io sto con Dan Brown...   

E io sto con Dan Brown...

Leggi l'articolo.
MessaggioInviato: Mer 19 Gen, 2005 8:15 pm    Oggetto: Né con Brown né contro Brown   

Ho letto durante le feste i due romanzi di Dan Brown: dal punto di vista della tecnica narrativa ben strutturati (li ho letteralmente divorati in pochi giorni); dal punto di vista dei contenuti è disdicevole definirli "un'americanata"? Leggende fatte passare per vere, falsi documentati spacciati per fonti storiche, amenità varie (un carcere francese di massima sicurezza ad Andorra!) e complottismo un tanto al chilo (templari, Opus Dei, etc. etc.).
Molti lettori ne sono rimasti estasiati: se un italiano avesse scritto solo un decimo delle panzane che ha sparato Brown sarebbe stato sommerso dalle risate.
Onore quindi all'artigiano; disonore invece allo studioso (qualsiasi cosa tocchi Brown, diventa, nel migliore dei casi, una favola).
Leida80
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MessaggioInviato: Mar 25 Gen, 2005 3:45 pm    Oggetto:   

Mi trovo quasi del tutto d'accordo con l'articolo. Brown ha delle indubbie doti di narratore, per questo non mi sento dire che il suo successo sia usurpato. In ogni caso, secondo me è molto carente sul lato della costruzione della trama: per andare dietro al colpo di scena a tutti i costi, per stupire di continuo il lettore finisce per rendere incoerente tutta la trama.
Che poi le teorie che presenta nel libro siano tutte panzane, sinceramente non mi interessa particolarmente: è un romanzo, non mi attendo la verità rivelata.
Piuttosto trovo un po' squallido il carosello montatto attorno ad un libro tutto sommato mediocre, con tanto di libri sussidiari che ti spieghino la trama, che confutino o avvalorino le tesi di Brown.
giumar
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MessaggioInviato: Mer 07 Feb, 2007 8:23 am    Oggetto: Io no!   

Condivido la Sua recensione anche perché, leggendo (non tanto profondamente) tra le righe, non è poi così positiva come può apparire dal titolo. Il Codice è una coperta patchwork con avanzi di stoffe a motivi moderni, ben cuciti tra di loro: tutto qui. E' la stessa ricetta dei Faletti, incredibili accumuli di stereotipi e incoerenze accuratamente confezionati da un astuto team di revisori e presentati con un battage pubblicitario teso a plagiare verso l'acquisto . Non a caso i libri di successo oggi vengono presentati come " i più venduti", il che non corrisponde necessariamente ai più letti o ai più apprezzati. Un appunto: io non conosco l'inglese ma ho letto il Codice ( gratis per fortuna) nella traduzione di Riccardo
Valla che ho sempre apprezzato come scrittore . Credo abbia fatto del suo meglio quindi le trasandatezze , le approssimazioni e le banalità espressive distribuite a piene mani nel Codice devono essere imputate all'autore: nemmeno la mano del dio dei traduttori avrebbe potuto eliminarle senza riscrivere l'intero libro. Un'altra cosa: la trama è puerile ( lasciamo perdere la vernice esoterica), ricorda i feuilletton dell'inizio del giallo ma la loro ingenuità romanzesca oggi non è più ammissibile; i personaggi hanno psicologie precotte e incoerenti, profili stereotipati anche nelle cosiddette caratteristiche di genere, per intenderci eroe maschio salvatore, eroina da salvare; l'aggeggio col codice è roba da bambini delle elementari; che la ragazza fosse discendente di Cristo non è che la solita rilettura della vergine con l'unicorno. Ah: si capisce chi è il marrano fin dal momento in cui entra in scena, poiché "timeo Danaos..." etc.
In conclusione: c'è da ammirare il danbraun con tutta la compagnia dei
best-selleratori perché ha venduto milioni di copie ma è questo che fa la grandezza e il valore di uno scrittore? Ed è positivo che milioni di persone corrano all'acquisto e poi al cinema?
JPRossano
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MessaggioInviato: Mer 07 Feb, 2007 10:02 am    Oggetto:   

Ho già avuto modo di scriverlo in altri topic relativi ai libri di D. Brown. Lo ritengo altamente sopravvalutato, le trame sono poco coerenti, gli appigli storici e tecnici abbondano di panzanate se non addirittura errori, le psicologie dei personaggi sono piene di stereotipi (andatevi a leggere le caratteristiche fisiche e psicologiche dei due protagonisti di Crypto e ditemi qualcosa).........insomma non capisco come abbia potuto avere il successo che ha raccolto. E non prendete questo post per il solito attacco da italiano frustrato verso tutto quello che è made in USA. Gli states hanno prodotto fior di scrittori noir - thriller (Ellroy, Lansdale, Wambaugh tanto per citarne qualcuno che mi viene in mente al volo). La verità è che non necessariamente ciò che vende tanto è anche qualità, ad oggi ciò che vende tanto deve "per forza" avere degli aspetti di sensazionalismo. Brown è stato bravo a ricucinare un mix di vangeli apocrifi e leggende medievali, il popolino (che per la maggior parte non conosce ne la storia, ne la teologia) ha annusato odore di rivelazioni sensazionali e si è precipitato a comprare il Codice, le sciocche polemiche dei conservatori cattolici hanno soffiato sul fuoco della pubblicità ed il "capolavoro" letterario era belle che pronto a vendere a piene mani in tutto il mondo.
JP Rossano (http://www.jprossano.com)
U.Mazzotta
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MessaggioInviato: Mer 07 Feb, 2007 12:18 pm    Oggetto: Dan Brown   

Sono assolutamente d'accordo con il contenuto dell'articolo: Brown (ma anche Faletti) va valutato per quel che è. Non per quello che vorremmo fosse, non per quello che il marketing vorrebbe far credere sia, e nemmeno perché ha fatto arrabbiare le gerarchie ecclesiastiche e gli storici dell'arte.

Quanto a incoerenze di trama, personaggi scolpiti con l'accetta (qualche volta anche alla lettera...), scenari socio-politici inverosimili etc. etc., ci sono predenti illustri, tartassati dalla critica, snobbati dalla cultura ufficiale, accusati di essere fonte di dissoluzione, che ora sono miti. Per dire, c'è un tipo con una Walther PPK in mano e stuoli di pupe attorno che è più di mezzo secolo che salva il mondo da catastrofi nucleari, scienziati pazzi e organizzazioni criminali mondiali!
Irene Vanni
Macchina di Rube Goldberg Macchina di Rube Goldberg
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MessaggioInviato: Sab 10 Feb, 2007 4:26 pm    Oggetto:   

La tecnica c'è, ma è la furbizia che in verità tiene incollati alle pagine.
Se poi le mogli degli amici scoprono Da Vinci tramite il best-seller del momento, tutto di guadagnato. Lo dico sempre anche per la Rowling e Dickens. Pure io nomino spesso Jacq quando parlo del successo di Brown. Ho letto tutta la saga di Ramses e Il Codice giusto per parlare a ragion veduta. Sinceramente, me li sarei risparmiati, anche perché dopo aver letto i saggi new age di Graham Hancock del Codice si sa già tutto, così come si sa già tutto di Ramses se si sono lette le pubblicazioni sulla Valle dei Re del secolo scorso.
Del resto, se il corrispettivo italiano di Brown è Faletti, quello di Jacq è Valerio Massimo Manfredi, e pure lui vende.
A parer mio sono tra gli esempi più eclatanti di infodump che esistano al mondo, ma alla gente piace. Forse perché impara rilassandosi in poltrona, a letto, sotto l’ombrellone... chissà; che poi, in fondo, è la tesi dell’articolo “divulgare argomenti che sono nell’aria legandoli a una storia avvincente”.
Chi vuol vendere deve piegarsi a determinati dettami. E perché no? Alcuni compromessi si possono accettare, così come il rendersi conto che c’è qualcosa da imparare pure da Dan Brown. Wink
lamatagliente
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MessaggioInviato: Lun 12 Feb, 2007 8:58 am    Oggetto:   

torno sull'argomento quasi due anni dopo aver scritto quel primo articolosu TM. Sono ancora convinto che Brown il suo mestiere lo conosca. Di certo non potevo immaginare che sarebbe riamsto due anni intesta alle classifiche di vendita anche in America. Questo per me significa una sola cosa. il Codice è diventato qualcosa di più di un libro con il suo contenuto.E' diventato uno status, qualcosa che si deve avere-non necessariamente letto- perchè fa tendenza. A quel punto si perde ogni capacità critica, si ocmpra l'oggetto nelle sue varie edizioni illustrate, è un libro- oggetto per non lettori.
e questo, se mi permettete è un po'triste. Per chi scrive e per chi ama leggere. perchè influenza la pubblicazione e il successo di altri libri e ingenera nell'editore- che è SEMPRE- un commerciante l'idea di poter accalappiare quelle centinai di miglia di persone che hanno comprato, appunto, un oggetto e non un libro.
Per svuotarei portafogli dellequali ci vuole un altro oggetto-libro e non un libro. Twisted Evil
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