in molti hanno la fastidiosa abitudine di dire "non abbandono quasi mai un libro.. li finisco tutti".. frasi fatte, secondo me. io almeno un 6-8% di libri li abbandono prima della metà (causa noia o fastidio).

elencate almeno un paio di libri che avete abbandonato di recente, e magari spiegate perchè!

inizio io...

"il grande nulla" di ellroy... troppo complicato

"sarah" di j.t. leroy... fastidioso. non leggerò più niente di questo individuo

"il sognatore d'armi" p.k. dick.... noiosetto

per ora mi vengono in mente questi!

Il trentanoversimo gradino. Credo. Avevo finito i libri in inglese e per esercitarmi ho preso in prestito questo librucolo da liceo. E' ancora lì fermo a metà. Una palla numero uno. Ma in linea di massima i romanzi veri li finisco, come dice Dylan Dog, mi sento in colpa se non finisco un libro.... e poi sono comunque troppo curiosa...

io non ce l'ho proprio fatta con:
"Il senso di Smilla per la neve", l'unica cosa che mi piaceva davvero era il fatto che il pack ghiacciato era il protagonista, ma alla fine stufa:
"Il gioco delle perle di vetro", ci provo da 20 anni ma ancora non l'ho capito bene;
"Il circolo Dante", due palle
"Il codice da Vinci", idem.

In linea di massima però lasciare indietro un libro mi scoccia, e anche se non mi piace comunque mi sento un filino in colpa per averlo mollato.

Ciao, marina

ellroy è gettonato: ho mollato Sei pezzi da mille, era uno stress mentale ricordarsi i nomi tutti uguali dei tremila personaggi!
Noi marziani, di P.K. Dick: era lento, farò un nuovo tentativo tra un po', ma sono pessimista.
Per molto tempo sono stato sul punto di lasciare anche Shining, di King, però ho tenuto duro e quando entra nel vivo (dio, però, com'è prolisso!!) non è male.

se trovo altri bidoni, lo segnalo!

Sono veramente tanti. Ma due su tutti:
L'Isola del giorno prima di Umberto Eco (l'unico di Umberto Eco che non ho finito).

La trilogia di Valis di Dick, l'ho ridato a un mio amico dopo 6 mesi che ero fermo a metà del secondo libro.


Ciao, Luca.

Il Pendolo di Focault..

-Baudolino, di Umberto Eco: non capivo (e neanche adesso ci riesco) cosa volesse comunicare l'autore
-La doppia vita di M. Lurent di Santo Piazzese: un giallo nel quale lo strato d'huomor e di autocompiacimento dell'autore per la propria cultura nascondono tutto il resto.

Da ragazzina: Cuore
qualche anno fa: Il nome della rosa
e Garcia Marquez.... di suo non sono mai riuscita a finire nulla.
Per il resto, a costo di farmi violenza, sono arrivata alla fine di tutto quello che ho cominciato.

Io uccido.
Credo sia l'unico, perchè per quanto noiosi io mi impongo sempre di finire ogni libro che inizio a leggere, tipo "dal big bang ai buchi neri" o peggio ancora la versione integrale di "Moby dick" che cito sempre quando mi accusano di essere prolisso.