Serpico, il romanzo mai scritto


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ThrillerMagazine
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MessaggioInviato: Dom 09 Mar, 2008 3:04 am    Oggetto: Serpico, il romanzo mai scritto   

Serpico, il romanzo mai scritto

Leggi l'articolo.
Mimir
«Ospite»

MessaggioInviato: Dom 09 Mar, 2008 3:04 am    Oggetto: Spunti   

Esistono veri e propri romanzi su Serpico? Oppure: esistono opere letterarie che si ispirano pesantemente a questo personaggio?

O ancora: il libro scritto dall'ex-poliziotto, a parte il film, ha ispirato direttamente altre opere artistiche? E in che modo, se l'ha fatto, ha ispirato la letteratura noir successiva?

Comunque la curiosità di saperne di più m'è venuta. Bell'articolo.
crus
«Macchina di Rube Goldberg» Macchina di Rube Goldberg
Messaggi: 4
MessaggioInviato: Lun 10 Mar, 2008 10:58 am    Oggetto: Re: Spunti   

che io sappia non esistono romanzi su Serpico. il libro di maas ci va molto vicino, essendo un racconto in forma narrativa, con discorsi diretti e tutto il resto.

serpico ha creato il poliziotto onesto come archetipo noir utilizzabile nella narrativa di genere. le storie di corruzione interna sono aumentate a partire dagli anni 70 e la sezione Affari Interni è diventata elemento comune e diffuso tanto nei romanzi che nei film e nelle serie. mi pare che questo sia dovuto proprio alla risonanza che ebbe il caso-serpico.
ma questa è solo la mia opinione.
Enzo Merlino
«Ospite»

MessaggioInviato: Lun 10 Mar, 2008 6:20 pm    Oggetto: Anche per me è stato proprio così   

È proprio vero che l'individuo è Serpico e che costui viene sempre sconfitto.
Aggiungo che personalmente sono stato trasferito di squadra in squadra del Pronto Soccorso uomini di un ospedale perché rifiutavo le bustarelle relative ai cosiddetti soldi dei morti (all'incirca uno stipendio netto); sono comunque stato trasferito fino a quando di squadre del Pronto Soccorso non ce n'erano più e sono stato assegnato, grazie a Dio, alla rianimazione (dove non girava nessuna bustarella).
Se d'altra parte avessi detto ciò che sapevo al Capo Infermiere, che inizialmente mi ha chiesto come mai i miei colleghi non si erano lamentati di come avevo lavorato durante il mese, ma avevano ugualmente chiesto che io venissi cambiato, beh, se avessi ciò che sapevo sarei stato portato dal Direttore Sanitario e sarei stato lodato per la mia onestà, ma sarebbe poi cominciato l'inferno, dato che tirare fuori il marcio avrebbe voluto dire dovere poi chiudere il Pronto Soccorso dell'ospedale più centrale di una grande città e ciò avrebbe solelvato le ire della stampa e della popolazione.
Perciò il Direttore Sanitario, se io avessi parlato, avrebbe dimenticato la pratica aperta a seguito delle mie segnalazioni, ma l'avrebbe poi dimenticata in un cassetto e non avrebbe dato le dimissioni. Così si sarebbe poi saputo che io avevo spifferato il non dovuto e me la sarei vista sicuramente brutta.
Non vale però certamente la pena di mettere sulla carta storie del genere, che dicono la verità fino in fondo nei riguardi della nostra realtà di tutti i giorni.
Bello comunque il commento "Serpico, il romanzo mai scritto" racconto che nel mio piccolo riconosco come il più vero che ci sia.
Enzo Merlino
«Ospite»

MessaggioInviato: Lun 10 Mar, 2008 6:34 pm    Oggetto: Anche per me è stato proprio così   

È proprio vero che l'individuo è Serpico e che costui viene sempre sconfitto.
Aggiungo che personalmente sono stato trasferito di squadra in squadra del Pronto Soccorso uomini di un ospedale perché rifiutavo le bustarelle relative ai cosiddetti soldi dei morti (all'incirca uno stipendio netto); sono comunque stato trasferito fino a quando di squadre del Pronto Soccorso non ce n'erano più e sono stato assegnato, grazie a Dio, alla rianimazione (dove non girava nessuna bustarella).
Se d'altra parte avessi detto ciò che sapevo al Capo Infermiere, che inizialmente mi ha chiesto come mai i miei colleghi non si erano lamentati di come avevo lavorato durante il mese, ma avevano ugualmente chiesto che io venissi cambiato, beh, se avessi detto ciò che sapevo sarei stato portato dal Direttore Sanitario e sarei stato lodato per la mia onestà, ma sarei poi finito all'inferno, dato che fare saltare fuori il marcio avrebbe voluto dire dovere poi chiudere il Pronto Soccorso dell'ospedale più centrale di una grande città, fatto che avrebbe in caso scatenato l'ira della stampa e dei cittadini di Milano.
Perciò il Direttore Sanitario, se io avessi parlato, avrebbe dimenticato in un cassetto la pratica aperta, a seguito delle mie segnalazioni, e però neanche si sarebbe sognato di giudicarsi inadeguato al compito che avrebbe dovuto svolvgere (e non avrebbe quindi dato le dimissioni per fare spazio a chi fosse capace di gestire in maniera adeguata quella emergenza).
Se avessi parlato avrei perciò solo ottenuto che l'intero ospedale vedesse in me uno spione e me la sarei vista brutta.
Non vale però certamente la pena di mettere sulla carta storie come la mia, che dicono la verità fino in fondo nei riguardi della realtà umana di tutti i giorni.
Bello comunque il commento "Serpico, il romanzo mai scritto" racconto che nel mio piccolo riconosco come il più vero che ci sia.
P.S. L'altro libro legato alla Commissione Knapp è "Il principe della Città", di Robert Daley (ediz. Sperling & Cupfer)
Traggo dal retro della copertina:
Per le strade lo chiamano Faccia d'angelo.
Alla sezione narcotici è il poliziotto dal pugno di ferro.
A banco dei testimoni lo chiamano Giuda.
Il suo nome è Bob Leuci.
In una storia di droga, tradimento e suicidio Leuci è comunque il Principe della città.
crus
«Macchina di Rube Goldberg» Macchina di Rube Goldberg
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MessaggioInviato: Mar 11 Mar, 2008 9:43 am    Oggetto: Re: Anche per me è stato proprio così   

Enzo Merlino ha scritto:
Non vale però certamente la pena di mettere sulla carta storie come la mia, che dicono la verità fino in fondo nei riguardi della realtà umana di tutti i giorni.


storie come quella di serpico e la tua, sebbene non servano a cambiare le cose (in quanto il sistema tende a rigenerare se stesso autoperpetuandosi) e forse nemmeno a sensibilizzare l'opinione pubblica, hanno un grande potenziale narrativo. sono cioè degli ottimi romanzi in attesa di un autore.
un romanzo, per definizione, è opera fittizia, immaginazione, per quanto ispirata a fatti reali. e quindi trascende l'utilità "civile" e l'apologo morale, per diventare espressione di qualcosa che effettivamente esiste: in qto caso, la solitudine di chi agisce diversamente e onestamente.

la ragione per cui ho scritto l'articolo su serpico non è che consideravo la sua storia edificante o consolatoria. molto semplicemente, ci vedevo (da romanziere) un grande potenziale narrativo-romanzesco. da qui l'idea del titolo, di considerare cioè serpico come un romanzo mai scritto.
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