Mi spiace, non sono affatto d'accordo.
Fermo restando che i CD esistono ancora e che molti li preferiscono alla musica scaricata (così come molti preferiscono il vinile al compact), cercare nuovi lettori non è una "mossa editoriale" sbagliata, anzi: è un obbligo per chi vende libri di professione! (Se per assurdo un domani si aprisse un mercato di libri venduti su foglie d'albero, le case editrici dovrebbero in ogni caso prendere in considerazione di allargare il loro giro).
Per un qualche strano motivo tutti si sentono in obbligo di testimoniare la loro preferenza per il cartaceo: non capisco da dove arrivi questa esigenza, visto che nessuno ha mai proposto di abolire il cartaceo. O meglio, gli unici pericoli per il cartaceo arrivano da tutti quei lettori che non lo comprano più, da tutti quelli che amano i contenuti dei libri, non i libri: chi ama il cartaceo ama l'oggetto, e se l'oggetto è in crisi vuol dire che non assolve più alla sua funzione. (Perché non si usano più i vecchi cari e ottimi cipolloni come orologi? Forse perché per sapere l'ora, che è l'unica cosa che conta, ci sono strumenti molto più "leggeri" e veloci)
Chi ama un libro è disposto a leggerelo in qualsiasi formato: se lo trova in un formato "comodo", ottimo, se invece lo trova in altri formati si accontenta.
Le uscite della Mondadori scompaiono dal mercato dopo un mese e trovarle dopo diventa un problema: in attesa di trovarle in cartaceo, ora c'è uno strumento in più, la possibilità cioè di acquistarle in ebook. Non mi sembra affatto male avere più scelta.
Per finire, il libro è un oggetto tecnologico che, come ogni tecnologia, fa il suo corso e poi muta: se non sarà oggi sarà domani, ma la sua mutazione è scritta, così come l'avvento del cartaceo ha sancito la fine della pergamena, che a sua volta aveva sancito la fine del papiro, che a sua volta aveva sancito la fine delle tavolette, che a loro volta sancirono la fine dei testi mandati a memoria. Ad ognuno di questi mutamenti schiere di lettori e scrittori si sono lamentati a gran voce, ma questo non ha fermato la mutazione... «È la stampa, baby, e tu non puoi fermarla» diceva Bogart in quel vecchio film

(se la memoria mi assiste)