“Colori di guerra” per Chance Renard

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in effetti Milano l'ho scopertacome realistico(anche troppo) scenario per quel genere di storie spionistiche odierne che forse non hanno molto in comune con la classica spy-story ma che ne ripropongono i meccanismi.
il problema è che il vecchio confronto da servizi segreti, la sciarada tra spie oggi è, letterariamente, morto come risultato del mutamento della realtà. nel 2001 mi sono reso conto che era impossibile continuare a scrivere storie con quei vecchi schemi, tra l'altro già superati da una decina d'anni. oggi, nel 2007 mi rendo conto che la situazione è ancora mutata. la guerra di spie è in mano a privati e tutto questo rende l'affare più sporco, più duro, più incontrollato. Colori di Guerra, come Sole di fuoco hanno esattamente questo fulcro, al di fuori del divertimento diraccotnare una storia d'azione.
Grazie Fabio per l'occasione di discussione.

Dopo Gangland un'altra imperdibile avventura del nostro Professionista...

grazie boys